È andata più o meno così…
Qualche settimana fa, come sempre, ero in negozio a sistemare durante la pausa
pranzo. Squilla il telefono e io rispondo… “Pronto?”. Proprio così, pronto e
basta, perché di solito a quell’ora in negozio mi chiamano solo i miei genitori,
che sono lontani, per sapere se sto bene e per fare due chiacchiere. E invece
dall’altra parte c’è Daniele: “Ciao! Parlo con Bianco?” “Sì!” “Sei Giulia?”
“Sì!” “Ciao, io sono Daniele, un collaboratore di Donna Moderna… abbiamo
scoperto il tuo negozio, ci piace molto e ci piace molto la tua filosofia… sei
giovane, hai aperto da poco e in un periodo tutt’altro che facile, ma abbiamo
visto che hai già un grande riscontro tra i tuoi clienti... gli ingredienti per
una bella storia da raccontare ci sono tutti e così vorremmo scrivere di te e
del negozio per la nostra rivista, sai, per dare un segnale di ottimismo in
questo periodo un po’ così... ti va?” “……….(J?????!!!!!!!!!! ...che domande!!!! J) sììììììììì, certo Daniele, grazie!” (…e se in quel momento per
caso siete passate davanti al negozio mi avrete vista fare un alquanto
sgangherato ballo della felicità!). E così mi sono messa a
raccontare a Daniele di questo bel sogno realizzato… abbiamo parlato di tante
cose, di me, di Bianco, di come è nato tutto.. gli ho raccontato di come
quest’idea io in fondo l’abbia sempre avuta dentro, fin quando da ragazzina,
con la migliore amica del tempo, fantasticavamo di aprire un negozio tutto
nostro, di come io abbia avuto la fortuna immensa di viaggiare molto e di come
questo ti cambi profondamente. Gli ho raccontato di come io abbia sempre amato
fare ricerca più di qualsiasi altra cosa e di come io mi sia sempre divertita a
scovare, nei miei viaggi qua e là in giro per il mondo, oggettini imperdibili
per me e per le mie più care amiche. E poi gli ho raccontato anche
di come, invece, io alla fine abbia sempre seguito percorsi più classici,
perché quella sembrava essere la via fatta per me e di come però mi sia
accorta ben presto che non lo era e abbia sofferto la mia scelta. Gli ho
raccontato delle ore passate su internet, davanti a una tazza di tè fumante, a
leggere meravigliosi blog francesi e d’oltreoceano di moda, di cucina, di
decorazione, di lifestyle… un momento che era il mio piccolo
premio, dopo le interminabili e noiosissime ore di studio. Gli ho parlato di
come io abbia un giorno deciso che, una volta terminati gli studi, avrei
finalmente trovato il coraggio di seguire le mie passioni e di come questo
pensiero, l’idea di un negozio tutto mio dove poterle condividere, mi abbia
aiutato a finire quello che avevo iniziato. Gli ho raccontato di come Bianco
sono io, di come la selezione di oggetti che vi propongo rifletta il mio gusto
e i miei interessi. Gli ho raccontato di quanto lavoro, quanto impegno, quanto
amore, quanta dedizione e quanti piccoli grandi sacrifici ci sono dietro a
Bianco. Abbiamo parlato di film, e di come Colazione da Tiffany sia da sempre
uno dei miei preferiti. Gli ho raccontato quanto mi piacerebbe riuscire un giorno a creare qualcosa di simile… un posto che, grazie all’amore che cerco di
mettere in quello che faccio e anche se solo attraverso degli oggetti, riesca a
far sentire a casa propria i clienti e a renderli felici, fosse anche per un
istante e di come, ora insieme alla mia dolcissima collaboratrice Alessia,
lavoriamo ogni giorno e ce la mettiamo tutta perché i clienti da noi si sentano
bene. Perché per me Bianco è molto di più di un negozio, per me Bianco è
condivisione. Di idee, di scoperte, di sogni, di passioni, di ispirazioni.
Perché sì, io sono emiliana in fondo… per me la socialità è un valore e Bianco
non avrebbe proprio nessun senso se non ci foste voi, a renderlo ogni giorno
possibile e soprattutto speciale. E così abbiamo parlato tanto di voi, di come
siete meravigliosamente meravigliose e di come rendete bello il nostro lavoro,
attraverso i vostri sorrisi, le vostre chiacchiere, le vostre visite, i vostri
commenti, le vostre email. Gli ho raccontato di come Bianco non sono più solo
io, ma attraverso di voi è diventato un noi che pian piano cresce, e di come
questo mi riempia il cuore e mi faccia alzare ogni mattina prima che suoni la
sveglia.
Poi è venuto il
fotografo… gli ho fatto fare qualche bella risata, e se ce ne fosse stato
bisogno, abbiamo capito che non potrò MAI fare la modella (sono un caso perso…
avete notato che posa naturale?! J).
E così eccoci qui. Donna Moderna di questa settimana parla di noi. Un immenso grazie va a tutta la redazione del giornale. Grazie di cuore per aver pensato che nella storia di Bianco ci fosse qualcosa di interessante da raccontare. E un immenso grazie come sempre va a voi, che date un senso a tutto e siete la mia gioia.
Caspita Giulia, che scoop! Comunque meriti tutto questo successo perchè Bianco è la tua vita e ti ci dedichi con tutto l'amore e la passione che hai! Sono contenta anche che si parli di piccole città di provincia e non solo di metropoli...........Brava continua così che noi saremo sempre al tuo fianco!
RispondiEliminagrazie Bruna, sei un tesoro! ♥♥♥
Eliminabravissima la nostra figliola ..........mamma e papà orgogliosissimi e molto ma molto fortunati
RispondiElimina♥
Eliminatanti complimenti!!!! bravissima!!!
RispondiEliminagrazie mille! ♥
EliminaSai, in questo post c'è quello che penso di bianco. Intendo tutto quello che penso di bianco. Adoro vicolo degli orbi da sempre ed è così che ti ho conosciuto: passando e ripassando, curiosando dalla vetrina, osservando i dettagli. Sono questi che inizialmente mi hanno stupito. Era magico. Piccolo, rannicchiato, intimo. Era così, era un momento di dolcezza. Poi hai aperto facebook e il blog: mi ci sono fiondata. Anche lì la stessa atmosfera, le stesse piacevoli sensazioni. Sono piuttosto timida di natura, ma in quel momento ho deciso di scriverti. Non sapendo che avevi un amore per colazione da Tiffany ti ho scritto che era così che sentivo e vivevo bianco. Mi manca solo la brioches quando solo lì davanti, a volte mi accorgo di reclinare la testa proprio come fa Holly.
RispondiEliminaSpesso quando la sera si avvicina, quando i problemi arrivano fin sopra la testa, quando le giornate sono davvero difficili e sembra che ti manchi l'aria è lì che passo. Anche solo per guardare le tue vetrine, per respirare quell'energia e quella voglia di crederci che rappresenta il bene più prezioso in un momento in cui le parole belle e positive sono poche. E' per questo che qualche tempo fa ho attaccato quel post alla tua porta. Scritto in penna, di fretta, in una serata no seduta sugli scalini proprio di fronte a Bianco. L'ho scritto perché mi sembrava di conoscere bianco da sempre, di essere lì, da un amico al quale puoi raccontare che le cose non vanno così bene. Sapevo e sentivo di trovare sostegno, comprensione e perchè no di trovarlo nel brio, nella leggerezza.
Grazie bianco. Grazie Giulia. S.
Cara S., ti rispondo in ritardo, ma solo perché volevo poterti rispondere con un po' di calma.
EliminaA te, che sei timida e che non ci vuoi far sapere chi sei, volevo dire che sapere che comunque ci sei, là fuori, e sapere che ami bianco e quello che rappresenta, rassicura me. Quando la sera si avvicina, quando i problemi arrivano fin sopra la testa, quando le giornate sono davvero difficili e sembra che ti manchi l'aria, sapere che là fuori c'è qualcuno per cui tu e il tuo lavoro siete importanti è quello che dà un senso a tutto e la forza di andare avanti, la voglia di fare meglio. Un giorno, forse, scopriremo chi sei e queste cose ce le diremo di persona. O forse no, e continueremo questa magia. In ogni caso sarà bello e tu, per bianco, sarai speciale. E di questo ti volevo solo ringraziare. ♥