mercoledì 17 luglio 2013

My travel diary: una settimana nel Mediterraneo

Vi avevo promesso che vi avrei portato con me, e così finalmente ecco qua... vi ho preparato un resoconto dei posti che ho visitato, delle cose che mi sono piaciute di più e delle cose che secondo me sono proprio imperdibili. Un piccolo diario di viaggio della mia crociera, come sempre una selezione personalissima e nessuna presunzione di farvi una vera e propria guida... Spero tanto vi piaccia!

Saint Tropez

La località più celebre e rinomata della Costa Azzurra. Devo essere sincera, sebbene potrei nominarvi molti paesini provenzali molto più belli, io quando sono in zona non manco mai di fare una capatina perché Saint-Tropez, che vi accoglie con il suo faro rosso, ha un fascino tutto suo. Il fascino del savoir vivre francese e del lusso discreto. Perché in fondo qui nessuno sembra aver proprio del tutto dimenticato che fino a sessant'anni fa questo posto era un semplice paese di pescatori.



1. Rondini

A Saint-Tropez non si mettono i tacchi alti. MAI. A Saint-Tropez si gira scalzi. E se proprio volete mettere qualcosa ai piedi, potete mettere solo un bel paio di sandali tropeziennes in cuoio. Gli originali, interamente fatti a mano ininterrottamente dal 1927 e costruiti su misura per voi sono quelli di Rondini. I sandali di Rondini li potete acquistare solo qui, nella bottega storica, poiché non ci sono rivenditori.. decisamente il souvenir più bello che potete regalarvi da Saint-Tropez. E se lo dice anche lei, potete credermi.





Io finisco per acquistare sempre lo stesso modello che ormai ho in più colori, il Salomé, una rivisitazione del sandalo caprese.
Comodissime (non porto altro tutta l'estate, sono indistruttibili) e a mio avviso sempre elegantissime.


Quest'anno ho scelto il color sabbia.

2. Il mercato di Place de Lices

Il martedì e il sabato mattina a Saint-Tropez è giorno di mercato. La bellissima Place de Lices, ombreggiata dai suoi platani, si riempie di bancarelle che vendono di tutto: frutta, verdura, spezie, formaggi, salumi, saponi, lavanda, borse di paglia, vestiti handmade, piccoli bjoux e un po' di vintage.
E un mercato molto bello e caratteristico, sempre affollato di turisti e di locali.. Vale proprio la pena dedicarci un'oretta.





E più giù, vicino al porto, in Place aux Herbes trovate anche il mercato del pesce fresco.


3. Dior des Lices

Un angolo di paradiso in centro a Saint Tropez. Destinato a diventare uno dei posti del cuore. Il ristorante di Dior, sotto la guida del pluristellano Yannick Alléno (3 stelle Michelin dal 2007), è uno di quei posti che ti fanno perdere la testa e innamorare perdutamente. Un giardino privato curatissimo e intimo, palme, oleandri in fiore e ombrelloni bianchi che ombreggiano i tavolini all'aperto, personale gentilissimo e a vostra completa disposizione (che vi serve in meravigliosi abitini bianchi della maison Dior, ovviamente ;) ), un'atmosfera rilassata e informale e, non da ultimo, la migliore cucina di Francia. Proibitivo direte voi. Nient'affatto. Accanto al menù à la carte Dior des Lices propone una formula a 29 euro a persona: potete scegliere tra antipasto del giorno e piatto del giorno o piatto del giorno e dessert del giorno. Tutt'altro che inaccessibile per godere del vero lusso: quello di qualche ora di pace e di tranquillità.





Noi abbiamo scelto la formula di cui vi ho parlato: una insalata di salmone freschissimo come antipasto e una meravigliosa tagliata di filetto, accompagnata da un'insalatina di germogli di soia, porri e altre verdurine.. il tutto condito da una squisita confettura di cipolle e salsa di soia. Rare volte abbiamo mangiato così bene.



4. La Tarte Tropezienne

Assolutamente imperdibile. Se passate da Saint Tropez dovete assolutamente provarla. La Tarte Tropezienne (torta di Saint Tropez) è un dolce inventato negli anni '50 da Alexandre Micka, un pasticciere polacco che qui era emigrato e aveva aperto la sua piccola panetteria. Il nome è opera di Brigitte Bardot. Si tratta di una pasta brioche ricoperta di zucchero e farcita con una crema deliziosa, la cui ricetta, appartenuta alla nonna di Micka, è tutt'oggi segreta. Un gusto semplice, che riporta indietro alle cose buone di una volta. Semplicemente divina. 



L'unica originale la trovate nelle panetterie che ne portano ancora oggi il nome (ce ne sono ormai più punti vendita in città e direi uno vale l'altro, anche se la più famosa è probabilmente quella di Place des Lices). Il formato originale è proprio quello grande di una torta, ma oggi ne vengono proposte diverse misure e anche alcune varianti che aggiungono fragole o lamponi freschi alla crema. Per me, Baby Trop... più o meno la misura di un bignè. Perfetti per la colazione. 


5. Ladurée

Beh.. Ladurée è Ladurée. Vi avevo già parlato qui del mio amore per i suoi macarons e i suoi dolci. Se passate da Saint Tropez quest'estate dovete assolutamente fermarvi e portare a casa con voi  la meravigliosa scatolina con il faro rosso di St Trop'..  un'edizione limitata ed esclusiva per festeggiare il primo anno di apertura della boutique. La trovate solo qui. (...io le colleziono e ci metto i miei bijoux!)




Sapete della mia passione per il cioccolato: un mix di cioccolato e cioccolato extra amaro per me.


6. La plage des Graniers

Se siete a Saint Tropez, avete voglia di spiaggia e non avete tempo o modo di spostarvi verso le meravigliose spiagge di Ramatuelle, potete spingervi fino in fondo al vecchio porto, dove comincia il "sentier du littoral". A un quarto d'ora di passeggiata sul sentiero si trova la bella "plage des Graniers", in parte libera e in parte attrezzata. Un posto tranquillo per un bagno e un po' di sole, appena fuori dal centro della città.





Palma di Maiorca

Palma di Maiorca è la capitale dell'isola di Maiorca e il capoluogo delle isole Baleari... è una grande città turistica, difficile per me da decifrare. Una città complessa. Spagnola, ma anche un po' araba. Decandente, ma curata. Tra i suoi primi turisti vanta Chopin e George Sand, poi Grace Kelly, Charlie Chaplin, Borges e tanti altri..  e poi è arrivato il turismo di massa, alla quale la città ha sacrificato buona parte della sua anima. Eppure, uscendo dai circuiti turistici tradizionali e perdendosi tra i vicoli della città vecchia non manca di regalare chicche tutte da scoprire.





La cattedrale Le Seu




i curatissimi giardini della città


il Grand Hotel


1. Misa Braseria + Bar

Abbiamo trovato questo posticino per caso, perdendoci per le viuzze meno battute come piace fare a noi. In realtà l'ha trovato il mio ragazzo che è bravissimo in queste cose, e abbiamo scoperto solo poi che il ristorante è segnalato dalla guida Michelin e che la sua cucina è stata descritta dal New York Times come "wordly farmhouse food at its vey best". Misa Braseria + Bar è uno dei tre ristoranti aperti a Palma dallo stellato chef britannico Marc Fosh e propone una cucina mediterrana di altissimo livello, ma allo stesso tempo informale e un po' rustica. 
Anche qui il servizio è impeccabile e il prezzo, soprattutto se rapportato alla qualità e alla quantità del cibo, è tutt'altro che inaccessibile e più che onesto (noi abbiamo speso circa 35 euro a testa, bevande incluse).
Ci è piaciuto davvero moltissimo.









La "mezza" porzione della selezione di affettati iberici e le bruschette mediterranee che abbiamo diviso come antipasto. 


La mia squisitissima zuppa di pesce mediterraneo.


Maialino in crosta di pane e patate rustiche per il mio ragazzo.

2. Il museo della Fondazione Juan March

Un piccolo e curatissimo museo di arte contemporanea nel centro storico di Palma. Raccoglie le opere della fondazione Juan March e ospita una collezione permanente di lavori dell'Avanguardia spagnola. Presenta, tra gli altri, capolavori di Dalì, Mirò e Picasso. L'ingresso è gratuito. Assolutamente da non perdere.





3. Las Gracias

Un delizioso piccolo negozio, che è anche un caffè. Il posto perfetto per fare una sosta e rinfrescarsi un po', dentro trovate davvero di tutto... alimenti ricercati da tutto il mondo e olio, vino, birra e sale locali, ma anche accessori per la casa... vale la pena fermarsi e perdercisi un po'... ne uscirete di sicuro con qualche tesoro. 






Io mi sono presa un profumatissimo sale maiorchino in edizione limitata: limone e lavanda.. non vedo l'ora di usarlo per cucinarci del pesce! 


4. Sfera

Una catena di negozi di abbigliamento presente al momento solo in Spagna, Portogallo e Grecia. Credo  che in qualche anno potrebbe diventare un nuovo Zara. Sulla qualità e sulla confezione dei capi c'è ancora molto lavoro da fare ma, soprattutto con i saldi, i prezzi sono incredibilmente bassi e "ravanando" un po', si trovano dei pezzi davvero molto carini. 


Per me un nuovo costume e una camicina deliziosa!


5. Chocolat Factory

Una catena spagnola di prodotti di cioccolato. Cioccolato + packaging curato.. come potevo resistere? Troppo caldo per tutto il resto (peccato!), ma un bel gelato non me l'ha tolto nessuno! Il cioccolato è strepitoso! 






6. La Oliva

Un posto decisamente normale, ma carino e curato. Perfetto per un pranzo buono, ma senza troppe pretese. Più che altro, si trova in una piccola piazzetta riparata dalle orde di turisti che affollano le vie principali. Viene proposta cucina tipica spagnola con una bella scelta di tapas e cucina mediterranea.




Un colorato cous cous per noi



L'isola di Minorca

Minorca è un'isola piccola, verdissima e con una storia antichissima. Dicono che sia l'isola del vento e che sia l'unica isola delle Baleari che è riuscita a resistere al turismo di massa e a conservare la sua identità. Ci è piaciuta davvero moltissimo.

1. Fornells

Un piccolo paesino di pescatori, dove non esistono alberghi, dove le case sono tutte bianche e le persiane tutte verdi. Il paese vive principalmente della pesca di aragoste e il piatto tipico è la "caldereta de langosta", ovvero la zuppetta di aragosta, che viene proposta da tutti i ristoranti del paese. Il ristorante più noto, quello dove viene cucinata la ricetta migliore, si chiama Es Pla e si trova proprio sul mare: qui tutte le estati attracca lo yacht del Re di Spagna che viene appositamente per degustarla.








2. The Room a Ciutadella

A Ciutadella, l'antica capitale dell'isola, c'è un piccolo concept davvero ricercatissimo e curatissimo. Si chiama The Room, e dentro trovate una bella selezione di abiti ed accessori, assieme a complementi d'arredo e profumi. Veramente splendido!






E già che siete a Ciutadella perdetevi tra le piccole viuzze che si diramano tra le sue affascinanti architetture arabe e medievali e scoprite la città. Ne rimarrete incantati.





3. Mahon

La nuova capitale di Minorca, il porto naturale più grande d'Europa, e secondo al mondo solo a Pearl Harbor. La nave infatti attracca proprio davanti alla meravigliosa scalinata che porta al centro città... uno spettacolo bellissimo e allo stesso tempo impressionante. Una cittadina bella, pulita e molto signorile, che ha risentito dell'influenza inglese per lungo tempo. Su un portone ho letto questo cartello, scritto in inglese: "non sono i minorchini ad essere lenti, siete voi che siete stressati!"... direi che riflette bene l'atmosfera rilassata della città e dell'isola intera!








4. Le minorchine


Sono da sempre le calzature tipiche dell'isola, le trovate un po' dappertutto e sono davvero comodissime... decisamente il più bel souvenir da questa piccola ma meravigliosa isola. Per me.. glitter!



Costa Smeralda

Non c'è niente da fare. C'ero già stata, e non è che mi fosse piaciuta granché. Ci sono tornata e no, lo devo proprio ammettere... la Costa Smeralda non riesce ad entusiasmarmi. Il mare è bello, ma allora trovo che sia molto più bello nella zona nord-occidentale, verso le zone di Porto Torres e Stintino. Sarà che tutta la Costa Smeralda è stata creata dal niente negli anni '70, da un'idea  imprenditoriale geniale di un principe arabo che ha acquistato gran parte delle coste della Sardegna nord-orientale e ha pensato bene di costruirci un luogo di villeggiatura d'élite, una sorta di gigantesco centro commerciale di lusso all'aperto, chiamandolo appunto Costa Smeralda. A me dispiace, e perdonatemi il paragone, spero tanto che nessuno si offenda, ma a me sembra di stare in una di quelle cittadelle outlet dove tutto è artificioso, dove tutte le casette sono uguali, con tanto di stradine perfette e cartelli tutti uguali che indicano la via: Dolce&Gabbana di quà, Gucci di là... intendiamoci, sono la prima a cui piacciono le cose belle e non ho assolutamente nulla contro al lusso, se uno se lo guadagna e se lo può permettere. Però io il lusso lo preferisco quando è più discreto e ricercato, e non volutamente ostentato e cafone come è qui, dove tutto è troppo e la ricchezza te la sbattono in faccia. Insomma, per me di imperdibile qui non c'è proprio niente.




Amalfi

Sarà che ci hanno raccontato che Amalfi ha una storia antichissima e che questa piccola cittadina di appena 5000 abitanti è stata un tempo e a lungo una potentissima e ricchissima Repubblica marinara. Sarà che ci hanno raccontato che gli amalfitani sono stati un grandissimo popolo di commercianti e che sono tutt'oggi un popolo orgoglioso e attaccato alla propria storia e alle proprie radici. Sarà che qui tutti, ma proprio tutti, hanno modi educati ed estremamente gentili, in barba a tutti gli stereotipi sul sud Italia. Sarà che arrivando dal mare la vista è davvero mozzafiato. Amalfi ci ha conquistati, e anche se per poco, l'abbiamo amata profondamente.














1. Il Duomo e il Chiostro del Paradiso

Il Duomo di Amalfi è veramente particolare e vale una visita. è stato definito come "complesso cattedrale" perché è il risultato di unioni e sovrapposizioni tra basiliche diverse in diverse epoche. Il Chiostro del Paradiso, costruito per ospitare le tombe dei nobili della città, oggi ospita in estate concerti di musica da camera... partecipare a questi in concerti in una cornice così bella e suggestiva dev'essere davvero emozionante!









2. La carta di Amalfi

La storia della carta di Amalfi è una storia antichissima e affascinante. Sembra che il primato dell'introduzione della carta a mano in Europa e nell'Occidente dal mondo arabo spetti proprio ai mercanti della Repubblica marinara di Amalfi. Numerose furono le cartiere che vennero costruite lungo i corsi d'acqua che dalle montagne che proteggono Amalfi e portano al mare. La produzione della carta così divenne un'attività fiorente e di primaria importanza per la città fino al XIX secolo, quando la volontà di continuare a produrre la carta in modo tradizionale e il rifiuto di riconversione industriale portarono al declino di questa attività. Oggi delle 38 cartiere storiche ne resta soltanto una, Amatruda, che continua ancora a produrre la carta in maniera tradizionale a partire dal cotone. 
Se volete andare a comprare la carta di Amatruda vi consiglio una piccola bottega storica che si trova proprio davanti alla piazza del duomo. Oggi è gestita da una ragazza giovane con l'aiuto della sua mamma, che ha voluto ereditare l'attività storica di lavorazione e di rilegatura di questa preziosa carta iniziata tantissimi anni fa dal suo nonno che è morto qualche mese fa.







3. La pasticceria Andrea Pansa

Pasticceria storica di Amalfi, la sua attività ha inizio nel 1830. Entrare in questo bel caffé, che si affaccia proprio sulla piazza del Duomo, è come fare un salto nel passato. Qui tutto sa di storia e di tradizione e dal 2001 la pasticceria è entrata a far parte dei Locali Storici d'Italia. La scelta di pasticceria tradizionale è ampissima.. io non ho saputo resistere al cannolo. Probabilmente il più buon cannolo della mia vita.









4. Il Convento di Amalfi


Un antico monastero, arroccato sulla scogliera a 80 metri sul livello del mare. Oggi un bellissimo hotel. Qui non ci sono stata, no, purtroppo non ce n'è stato il tempo... l'ho solo ammirato da lontano e ho sognato di godermi lo spettacolo del mare, in compagnia di un buon libro, all'ombra del pergolato di bouganville e di limonaie che prosegue fin sotto al monte e che ha ispirato i pittori e poeti del "Grand Tour". La prossima volta che tornerò ad Amalfi, di sicuro, quel pergolato e la sua vista mozzafiato non mi sfuggiranno di nuovo.

5. I limoni di Amalfi


I limoni


Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.

(Eugenio Montale - Ossi di seppia) 

Dai tempi del liceo amo alla follia questa poesia di Montale. Ho sempre amato i limoni, il loro colore giallo, la loro forma rotonda, il loro profumo e la sensazione che regalano. Ho sempre pensato che, se hai una pianta generosa che ti regala questi meravigliosi frutti, nulla può andare male nella vita e devi per forza essere felice. Ad Amalfi, in Vico Masaniello, c'è un piccolo e curatissimo fruttivendolo, dove potete acquistare limoni bellissimi, colti in giornata nelle limonaie sul monte: limoni grossi, succosi e dolcissimi. Io ne sono uscita con un sacchetto di 4 kg. Ne sto facendo delle granite che sono la fine del mondo.




Vorrei proprio farvelo sentire il profumo di questi limoni, perché è il profumo della felicità.


from bianco, with love 













































9 cuoricini:

  1. Splendido post, mi hai trasmesso tanta voglia di visitare questi luoghi e soprattutto tanta serenità, si vede che te la sei goduta questa vacanza. Un abbraccio

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    1. grazie Sofia! ♥ sono felice che ti sia piaciuto e sono ancora più felice di averti fatto venir voglia di partire alla scoperta di questi luoghi meravigliosi! ;)

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  2. Che meraviglia qst tuo travel-diary! Mi hai fatto venire una voglia... che posti magici, alcuni li conosco e tornerei volentieri sia a Minorca che a Maiorca, altri li vorrei proprio scoprire, ora ancor di più! come Saint Tropez, il suo mercato, l'atmosfera, i dolci.. le tropeziennes di Rondini, il ristorante Dior.. Amalfi con la sua storia e i cannoli... mi hai fatto proprio sognare!! mi sa che prenderò appunti :-) come sempre le tue scelte sono ottime!
    E in conclusione la poesia di Montale, poeta che amo alla follia, infatti è stato parte della mia tesi di Laurea ;-), quindi "Godi se il vento ch' entra nel pomario vi rimena l'ondata della vita"...
    Kiss
    G. for www.chicnuggets.com

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    1. grazie Gloria!! ♥ sei davvero un tesoro, felice che il mio piccolo travel diary ti sia piaciuto e felice di condividere con te l'amore per Montale ♥♥♥

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  3. saint tropez.. quanta nostalgia
    una meraviglia i sandali :)

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  4. Meravigliose tutte le tappe della tua vacanza,ma Amalfi è unica! Grazie di aver fatto questo diario ed averlo condiviso con noi..........

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    1. grazie a te di averlo letto e di avermi fatto sapere che ti piace! ♥

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  5. mi hai fatto viaggiare con te..e soprattutto mi hai fatto venir voglia di vedere quei posti...

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